Spesso accusata di giocare un ruolo da “burattinaia” nelle nomine del governo, Arianna Meloni svela come stiano davvero le cose.
In un’intervista a La Verità ecco una Arianna Meloni inedita tracciare il bilancio sui due anni del governo guidato dalla sorella Giorgia. Parole decise e forti anche per quanto riguarda le accuse spesso ricevute di essere una sorta di “burattinaia” per quanto concerne le nomine, del partito e in generale del governo. Non è poi mancato un passaggio privato relativo al rapporto con la Premier.
Arianna Meloni, la verità sulla sua influenza sulle nomine
“Io burattinaia delle nomine? Macché, mi occupo del partito e mia sorella non si fa influenzare neppure da me”, ha detto la Meloni a La Verità negando quindi di essere dietro ad una possibile regia “occulta”.
Proprio sulla definizione di burattinaia, la sorella della Premier, nonché capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia, ha aggiunto: “Questa definizione è alquanto offensiva. FdI vanta una struttura solida composta da militanti, quadri, dirigenti ed esponenti delle istituzioni ben radicati su tutto il territorio nazionale. Io personalmente faccio politica da oltre trent’anni e mi occupo del partito notte e giorno. In ogni caso, né mia sorella né il governo si fanno influenzare da nessuno, me compresa”.
In questo senso, nessuno “zampino” neppure sulla nomina di Alessandro Giuli come ministro della Cultura: “Ho un ottimo rapporto con Alessandro, ma è evidente a tutti che sia stato nominato per la sua capacità e le sue competenze”.
Il rapporto privato con la Premier
Nel corso dell’intervista non è mancato un passaggio anche personale legato al rapporto con sua sorella Giorgia. “Quando siete in casa, nella vostra sorellanza comanda il premier o la primogenita?”, le è stato domandato. Con grande capacità, Arianna ha risposto: “Quando eravamo bambine io ero più prepotente e rubavo spesso i giocattoli di Giorgia che, alla fine, me li lasciava. Ora, da adulte, abbiamo trovato un giusto equilibrio”.